martedì 7 gennaio 2014

07 Jan 2014. We're Good.


Anno nuovo, nuove storie da scrivere.
Dopo 4 mesi e mezzo di pausa forzata da deliri mentali mi ritrovo ancora con la voglia di picchiare ditate sulla tastiera che spesso non mi registra gli spazi tra una parola e l'altra quando scrivo. Si spera che col nuovo anno anche questo piccolo dettagliocambi :D. 
Primo Natale e Capodanno passato in Italia dopo lustri.
L'ultima volta che ho passato le feste in famiglia risale a 4 anni fa, 2009, seguito da un delirante Capodanno a Berlino. Ricordo di essermi divertito parecchio.
Il Gennaio successivo passato tra il Party organizzato con Brio per il nostro compleanno e l'avvento degli AirBand Tournaments in Acropolis. Periodo d'oro quello! Ricordo il Carnevale al Live di Trezzo, l'esilarante periodo in Mondadori alle torri con colleghi e capi reparto che andavano a lavoro piu per beccarsi e scassarsi dal ridere che per lavorare. Altro periodo d'oro. 2010, ultimo anno da insegnante di fotografia ed anno in cui io ed altri 4 o 5 prescelti abbiamo avuto la prova che un dio cè ed è nella musica quando, a Giugno, andammo a vedere Sua Maestà Stevie Wonder all'Arena di Verona. Sempre sia lodato.
Poi la scimmia di postare uno status diverso ogni 48 ore su FB, l'indimenticabile toccata e fuga a Roma da Eugenio e Giorgia, le serate con la Gang Del Bosco Vimercatese in cui poi ho conosciuto quel pirla del Kerop che, lo stesso Dicembre 2010, ha preso con me parte al primo torneo di calcio balilla in Acropolis, per poi seguirmi sull'aereo che ci avrebbe portato a casa di Crocodile Dundee. Da li in poi è tutto registrato sul blog che su cui siete ora e che compie il suo terzo compleanno la vigiglia del Natale appena passato.

Il mio 2013 è stato un anno, come posso dire, un po del c***o. L'Australia è un'altra cosa rispetto all'Italia, soprattutto se la si affronta come esperienza e non come diversivo, ma certe cose non cambiano neanche a mille mila km da casa quindi, se pensate che basti prendere un volo transoceanico per risolvervi la testa conviene che vi diate ad altri obiettivi perchè (e non mi spiace dirvelo) state facendo la scelta sbagliata.
Ecco perchè ho preferito parlare dell'anno precedente alla mia partenza. Se cè qualcosa che ho imparato dal 2013 è che cè bisogno di concentrarsi sulle cose positive, senza lasciarsi trascinare troppo dalle brutte situazioni. Non che l'anno scorso abbia fatto completamente schifo. Da quando vivo oltre mare sono in realtà tante le cose belle che ho collezionato, oggi mi tengo stretto a quelle.

Il mio 2014 parte privo di buoni propositi poichè, come per gli anni scorsi, non credo sia utile farne una lista. Per come la vedo io è come quando vai a fare la spesa: tornato a casa fai un rapido controllo e ti accorgi che, immancabilmente, hai dimenticato qualcosa. Quindi niente lista, quest'anno si va a fare la spesa mettendo nel carrello tutto ciò che credo mi servirà. 
Quest'anno le feste in Famiglia sono più speciali del solito, la mia Famiglia è più speciale e anche io mi sento tale come ogni volta che torno, qui, con loro. Li trovo sempre bene ma questa volta meglio di prima. Sembrano più forti e vedendo questo in loro, questa volta, so che non mi sentirò poi così lontano. Per non parlare di quando verranno a trovarmi, questo Agosto 2014, li ci sarà da ridere.

Per fine Gennaio sarò di nuovo di rotta verso Fremantle, neo 29enne, psicologicamente pronto per l'ennesimo sbalzo termico, fisicamente non preparato per un nuovo effetto collaterale procurato dal jetlag (che mio Padre ha chiamato Jack Led, gaff che mi ha fatto pisciare sotto dal ridere e che non smetterò mai di raccontare con orgoglio a tutti miei amici). Tornerò alla "normalità acquisita" che mi ha fatto stare bene per questi ultimi 3 anni, pronto per la prossima volta in cui sarò di nuovo stranito a Casa mia.
Sono arrivato al punto in cui se sono a casa mi manca Casa Mia ma se sono a Casa Mia, eventualmente, mi manca casa. Sarà anche uno strano modo di spiegare la cosa ma, se conoscete anche solo di sfuggita il significato dietro alle mie parole, allora sapete che sto bene.



Special thanks 2013: 

Marco Ronchi, Andrea Bressa, Stefano Giuffrida, Lorenzo Longhitano, Angelo Becci.
Gente con l'abilità di farmi sentire di casa anche quando da casa manco da parecchio. Inimitabili. Grazie di cuore.

Rachele Ruta.
Se ti fossi fermata solo 10 giorni come avevi previsto appena arrivata in ostello io non ABBEY mai avuto un così vasto ammontare di storie cretine da raccontare e così tante scuse per farmi una sana risata in compagnia. Sei la migliore. Grazie.

Chloe Chaussedent.
Grazie infinite per avermi ricordato quanto è semplice essere sereni.

Simone Brioschi, Raffaele Caroppo, Federico Meneghetti.
Ci si vede poco, ci si sente poco, ma siete miei fratelli e come tali vi voglio bene.
Buon Anno Stronzi.

sabato 21 settembre 2013

22 Sep 2013. Closed For Renovation.


Due anni e mezzo fa:
Hai la tua famiglia, i tuoi amici, un lavoro, una routine. Tra alti e bassi tutto va come deve andare. Sei sereno.
Poi succede che ti fai delle domande. Le risposte che ti dai, se le trovi, ti portano tutte altrove, con la testa inizialmente. Poi altrove ti ci ritrovi, sei a 15mila km da casa, nessuno parla la tua lingua e sei esaltato dalla cosa perchè sai che quando saprai parlarla i tuoi limiti diventeranno più sottili e le tue scelte più vivide e accesibili. Hai deciso di andare altrove perchè ne avevi bisogno, sentivi che dovevi farlo, sapevi che era la scelta giusta.
Un anno e mezzo fa:
Cominci ad ambientarti, ti crei una specie di nuova "famiglia", nuovi amici, un nuovo lavoro, una nuova routine. E' tutto diverso, tutto è cambiato, ti vedi cambiare e cominci a scoprirti un pò di più ogni giorno. Mantieni i contatti con le tue radici, i posti e le persone con le quali hai condiviso tutto fino a prima di partire perchè sai che senza ciò che avevi prima non saresti ciò  che sei adesso. Tra vecchie e nuove abitudini ti riscopri nuovo e di nuovo ti innamori, del mondo, della gente, eventualmente della persona che cercavi. Ti senti fotunato. Di nuovo.
Credi che la tua realtà sia un sogno ma ci sei a contatto tutti i giorni, la tocchi, la senti, te la gusti ed ogni volta ti chiedi se tutto questo sia davvero reale, perchè è troppo bello.
Niente è perfetto e, proprio per questo, sei contento di quello che hai. Sei sereno.
Quattro mesi fa:
Andando avanti, ti accorgi che ci sono cose che non cambiano e cose che vorresti non cambiassero mai. Accade tutto in un attimo. Un attimo che dura mesi.
Guardando attentamente, certe imperfezioni diventano più acute.
Certe scelte vorresti cancellarle, certe persone vorresti non vederle più, certi pensieri vorresti non averli. Certe volte non vorresti essere dove sei.
Mantenere il controllo non è più così semplice, la testa non smette mai di muoversi e l'unica cosa che vorresti è qualcos'altro a cui pensare, stare fermo, immobile, aspettare di arrivare all'attimo successivo perchè di quello presente ne hai abbastanza. Davvero.
Quattro giorni fa:
I contro che erano sommersi dai pro cominciano a venire a galla piano piano.
Capisci che sei davvero lontano da Casa se Casa ha bisogno e realizzare che anche la tua medaglia ha un rovescio non è semplice. Difficile restare sereno.
Quattro minuti fa:
Ma, nonostante tutto, cerchi sempre di guardare al lato positivo delle cose. Infatti, a rigor di logica, se la tua medaglia si è girata dalla parte sbagliata non si esclude che non possa tornare nella posizione iniziale.
Detto ciò essere testardi quindi tocca aspettare, farsela passare, continuare a distrarsi nonostante incazzature, situazioni imperfette e false verità. Dopo tutto, da buon testardo...
Adesso:
...tu sei ancora sereno.

Papà stai sereno anche tu, io torno presto. Ti penso un sacco.

I'll see you when i see you.

mercoledì 7 agosto 2013

08 Aug 2013. I'm a Tree.


Ricominciare da capo ha i suoi vantaggi.
Trovarsi davanti a scelte già fatte e sapere come non fare lo stesso errore due volte. Ciò non esclude la possibilità di sbagliare di nuovo semplicemente perchè si vuole sbagliare, ma almeno si è consapevoli di cosa si va incontro e, alla fine, questo è il bello del poter scegliere: giusto o sbagliato che sia, si fa solo e sempre quello che si vuole fare.

A fine Luglio ho fatto 2 anni a Fremantle.
Andate indietro nel tempo di otto mesi e il mio viaggio in Australia era all'inizio. Io e Kerop ricominciavamo da capo, prima persi nelle nostre giornate deliranti a Melbourne, poi le corse in bici e le jugs di Coopers Clear ad Adelaide, continuando con i giri in motorino e le serate all'Oasis di Broome, poi quel gran pezzo di van che è stato Brumow ed i panorami togli fiato della West Coast, per finire con Fremantle, Sponsorship e una nuova cicatrice sul cuore, ma comunque un posto che ora quasi chiamo casa.
2 anni e 8 mesi fa io non avevo la minima idea di dove o come sarei stato 2 anni e 8 mesi piu tardi... Niente è stato perfetto in questo viaggio ma tutto è stato particolare, speciale, e questo è ciò che importa.
Dalle cose belle, le soddisfazioni e le gratificazioni che mi hanno rassicurato riguardo alle mie scelte, fatto stare bene dove sono, come sono, i nuovi cari amici; alle cose meno belle come le  incomprensioni e gli errori fatti, le parole non dette e i cattivi pensieri, le delusioni, i momenti in cui avrei voluto essere altrove, lontano, come se non lo fossi già abbastanza.
Se tutto ciò non fosse stato unico non mi sentirei tanto pieno, realizzato. Sto bene.
Non cè niente di tutto ciò che non mi sia tornato utile nel tempo, poichè conoscere se stessi è un processo che non finisce mai e lo si sperimenta soprattutto attraverso gli altri, e senza i migliori amici, i classici bugiardi, i genitori a casa, una pseudo famiglia oltremare, i fratelli improvvisati o le ragazze sbagliate, senza tutte le persone su cui posso o non posso contare io non saprei chi sono.
Ed ogni giorno si ricomincia, in una nuova stagione, come quest'inverno di piogge, sole e grigliate occasionali in spiaggia (si, avete letto bene, d'inverno ;) ). In una nuova casa, con 6 coinquilini, due bassotti, una piscina (si, avete letto bene, ho la casa con piscina ;D) ed una splendida cucina. Con la stessa testa di sempre, con qualche piccola modifica ma senza esagerare, perchè così comè ci si diverte parecchio.
Tutto sommato, come già detto, sto facendo solo e sempre quello che voglio fare: Sorrido e scelgo la mia strada.





"Il vento non spezza un albero che sa piegarsi". 
Proverbio Africano.




giovedì 30 maggio 2013

30 May 2013. Friends, Family and some other things called Home



Sono a casa.


Da una settimana e mezzo ormai, ed è bellissimo.

Mi mancavano diverse cose che adesso ho con me. Sabato scorso sono stato Padrino alla Cresima di Francesco, incredibile cuginetto che Zio Massimo e Zia Benedetta mi hanno regalato. Non poteva esserci miglior rientro di questo.

Francesco, il mio incredibile Cugino.


Tutto il tempo passato con i miei parenti, le risate con i miei genitori, sono felice di ritrovare le cose come le avevo lasciate, fa pesare meno il sapere che starò di nuovo via a lungo.


:)


Ho precedentemente condiviso un link, un interessante articolo trovato sulla bacheca di un amico ( http://thoughtcatalog.com/2012/what-happens-when-you-live-abroad/ ) che ha aperto un pò gli occhi a me e ad un altro paio di persone a me care, persone con me hanno condiviso la stessa avventura o che ancora la condividono.

Il pezzo concentra l'attenzione su come diventiamo due persone diverse quando intraprendiamo il viaggio che ci terrà lontani da casa per lungo tempo.
Ero intimorito dal fatto che un anno e mezzo fosse passato anche in Italia, 
per i miei amici. 
Mi spaventava un pò il tornare e non sentirmi a mio agio tra le persone che hanno fatto parte di Casa Mia, del mio ambiente, della mia realtà per anni. 
La mia paura che anche per loro fosse passato un anno e mezzo era reale ma, 
grazie a dio, infondata.
I miei amici sono cambiati, l'anno e mezzo passato dall'altra parte del mondo ha si avuto 
il suo effetto su chi conosco e nonostante ciò io con loro mi sento a casa.
Gli inside jokes che credevo persi sono più accesi che mai, il desiderio di passare tempo insieme è sempre presente nonostante ci sia chi sta per sposarsi, chi ha un doppio lavoro, chi ha una famiglia, chi non ha tempo per niente ma ne trova per me.
L'articolo che mi aveva spaventato è ora diventato solo un'altra opinione, non assoluta 
ma soggettiva, un parere suscettibile a quello che accade veramente.
Sono grato ai miei amici e alla mia famiglia poichè io ormai ho un'altra vita in un altro posto ma riesco ancora a sentirmi a mio agio in posti in cui capito si e no una volta ogni due anni.
Legami di questo tipo sono le cose per cui vale la pena spendere anche solo un secondo 
del proprio tempo, la soddisfazione che danno è impagabile e il fatto di poter sempre contare su questi legami cancella tutto il tempo passato via di casa.
Ho ancora fino al 6 Giugno per godermi questa sensazione, poi vedrò di metterla in valigia con il resto, "vestirla" in Australia e mantenerla viva fino al prossimo ritorno.


Che altro dire... se non grazie.


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Brotherhood is not about how long you've known a person for.
It's more about recognizing which bonds are special and keep'em like that.

mercoledì 1 maggio 2013

01 May 2013. 386 Days Late.

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1 anno e 21 giorni fa aggiornavo questo blog credendo che avrei continuato a farlo piu regolarmente. Ritardo imperdonabile a parte si può dire meglio tardi che mai.


Ho fatto diversi tentativi, diverse volte ho cercato di tirare fuori le parole migliori per descrivere la mia esperienza in Australia.

Ma qui, come il tempo, anche le situazioni vengono vissute ad un'altra velocità, le sensazioni seguono a ruota il frenetico andamento degli eventi e ogni tanto, o addirittura per 386 giorni, non si riesce a stare al passo con il ritmo, l'attimo sfugge di mano per dare spazio a quello successivo, magari proprio mentre stai scrivendo.

Oggi prendo forza e fermo il tempo. Mi fermo con lui e scrivo a me stesso.



Qualche tempo dopo il mio ultimo post sono riuscito a trovare una benedetta casa in cui tutt'ora vivo. La mia stanza è un garage adibito ad appartamento. E' una vera e propria stanza con tanto di TV, divano, tavolo e scrivania, frigo. Ho una sola finestra (che non si apre) e per cucinare e usare il bagno devo spostarmi in casa. Questo è l'unico contro direi. I pro sono che ho la mia privacy, nessuno mi rompe le balle, internet incluso nell'affitto, se voglio fare casino faccio casino, se voglio stare tranquillo sto tranquillo anche se di solito va a finire che fo casino lo stesso.

Vivo con una coppia con bambini, Jeff e Cam e i due figli Ziggie (6) e Rio (4).

Le due piccole pesti sono favolose, sempre allegri, non stanno fermi un attimo, mi piace giocare con loro ogni tanto, fa bene all'animo. Jeff e Cam sono altrettanto fantastici, sempre disponibili e gentilissimi. Persone eccezionali.

Tanto eccezionali che hanno aiutato me e Laure ad avere il visto insieme.

Come molti sanno già il passato Dicembre io e Laura abbiamo applicato ed ottenuto sta benedetta sponsorship allegandovi un visto chiamato de Facto, il quale ha permesso a Laura di restare con me su territorio australiano tanto quanto durerà la sponsorship (2 anni).

Gioia immensa ovviamente.



Tra vita di coppia e prese bene varie anche il rapporto con il lavoro si è evoluto con l'ostello stesso, ora piu grande. Siamo passati da una capacità di 92 persone ad un totale attuale di 127 posti, tra dormitori da 4, 8, 12 persone e stanze doppie. E' un mezzo labirinto ma sempre una grande casa per tutti.

In quest'ultimo anno ho realizzato come in realtà la mia posizione mi carichi di diverse responsabilità e di come questo sia un lavoro in cui occorre essere seri e presente nella stessa maniera in cui ci si diverte o si scherza con chi vive in ostello. Un punto questo spesso invisibile a chi vive nelle nostre stanze da diverso tempo. Fondamentalmente sono in una situazione in cui i miei amici sono anche miei clienti, il che rende il tutto non sempre gestibile alla perfezione.

Sicuro questo è il miglior lavoro che io abbia mai avuto ma non il più semplice, poichè non è semplice come sembra. Sicuro è anche che cerco di fare sempre del mio meglio.



Vivere in Fremantle mi ricorda casa e ci sto bene. Il bel tempo la fa da padrone 9 mesi all'anno e anche con il freddo si fa fatica a non passare delle belle giornate, da soli o in compagnia. La movida nel weekend porta gioie e deliri, io mi adeguo.



Mi manca viaggiare.

Ho 28 anni ora e vorrei aver visto di più di questo paese, desiderio che pian piano realizzerò in futuro, prossimo si spera.

Mi manca casa. Non abbraccio i miei da un anno e mezzo e comincio a sentirne non più la mancanza ma il bisogno. Il bisogno di un luogo che cambia ma non cambia mai, il bisogno della mia stanza, il bisogno di far delirare mia mamma quando cucina, il bisogno di prendere in giro mio padre o di lasciarmi prendere in giro da lui, il mettersi a tavola inseme, le loro faccie sorridenti.

Mi mancano gli amici, quelli con cui ho speso anni di adolescenza, anni di scuola, quelli che si beccavano una volta ogni morte di papa in Acropolis o in Locomotiva ma che quella volta che li beccavi te la ricordavi per un pezzo, quelli che non sento piu e quelli che non vedo da anni, chi ha iniziato questo viaggio con me e chi, nella sua continuazione, ho conosciuto e visto partire di nuovo.



Tornerò presto e spero di riabbracciare il più persone possibile, ho probabilmente diverse birre da smezzare con parecchia gente, spero solo di non lasciarne troppa a secco.

No, non ve lo dico quando torno, ho un sacco di roba da fare i primi 5 giorni su suolo italiano tra rinnovo della patente, visita oculistica, dentista (che eviterei anche ma prevenire in Italia è meglio che curare dal dentista in Australia), visitare parenti, cresima del mio cuginetto Francesco, andare a trovare Brio a inculandia (che non è un locale gay, è solo un modo per indicare che non vive piu così vicino a casa mia), passare in banca, andare a mangiare una pizza come si deve perchè qua non son capaci e altre robe parecchio importanti.



Non mi dilungo più di tanto su dettagli riguardo questi ultimi 386 giorni, troppa gente conosciuta, troppe situazioni imbarazzanti da raccontare, troppi giorni no (non è sempre tutto rose e fiori qui), troppi giorni della madonna, troppe risate, troppe canzoni che ascolti da un secolo e che solo adesso riesci a comprendere esclamando robe tipo "Ah ma qui dice thunderbolts and lightnings very very frightening non tandem borse ellanci veri merli frarril!! Osti pensavo fosse calabrese...", troppi film con (finalmente) dei titoli fichissimi in inglese invece che robe tipo Se mi lasci ti cancello, chiamato invece Eternal sunshine of the spotless mind, film con Jim Carrey e Kate Winslet del 2004, molto bello ma ovviamente più intrigante con il titolo originale inglese piuttosto che la versione fancazzista italiana che mi sa molto di Cheppalle, non c'ho sbatta di tradurre tutta sta roba, lo traduco in maniera piatta e piu corta, che non rispecchi per niente la trama, tanto la gente va al cinema per vedere il film mica per leggere il titolo, il che ha anche un certo filo logico ma a me girano le palle lo stesso, ecco.



E dopo questo piccolo sfogo ritorno in me per dirvi che va tutto bene, non sono sparito, sono ancora vivo e ci si vede/sente presto e il prossimo update magari vedo di essere io meno fancazzista e piazzo anche qualche foto.



Lettura del giorno:

http://thoughtcatalog.com/2012/what-happens-when-you-live-abroad/

L'articolo è molto interessante ed è in inglese ma confido nel vostro sbattimento nel tradurlo :D





A presto

;)

giovedì 19 aprile 2012

20 April 2012. A volte Ritorno 2.

E dopo lustri passati a ripetere a me stesso " 'orco giuda è un secolo che non aggiorno il blog. Domani lo faccio, cascasse il mondo!" rieccomi finalmente a fare davvero quello che mi ero imposto di fare almeno una volta ogni due settimane.
Ne è passato di tempo dai primi di Gennaio in effetti. Il mio compleanno è stato un giorno come un altro, speciale proprio per la sua semplicità. All'inizio di Febbraio mi trovo 27enne in Australia, a lavorare in un Ostello che è come casa ormai, clienti che sono diventati cari amici, facce sconosciute che ora cerco in giro per la backyard o in cucina se voglio fumare una sigaretta in compagnia o non trovarmi solo a parlare con una birra. Questo posto ha qualcosa di magico, queste Persone hanno qualcosa di magico.
In questo periodo cè un sacco di gente che parte, il che rende la mia posizione di receptionista ancora più difficile da gestire, soprattuto quando vedi andare via personaggi che sono stati al tuo fianco per mesi, ai party, durante le chiacchierate portate avanti fino all'alba, gente sulla quale puoi davvero contare. A questo punto il mio lavoro si fa bastardo.

Coco & Vincent. French Music Lovers.

The good Old Fire Station Backpackers.


Gente che va, gente che viene, noi dietro una scrivania a fare check in ad angeli e demoni, dare forma ad una famiglia senza madre ne padre ma ricca di fratelli e sorelle che parlano di questo posto come un ostello durante le prime due settimane e finiscono col fare il check out sei mesi più tardi, in lacrime, perchè lasciano una Nuova Casa per tornare alla Loro.
Io sono ancora alla ricerca della Mia di "casa", una share house da qualche parte qui a Freo, dove avere finalmente i miei spazi e dove potermi godere un effettivo knock off da lavoro (knock off = staccare, timbrare il cartellino, finire il turno, ecc...).
Ci sono vicino, spero, vi aggiorno appena so qualcosa di certo.
Per il resto vivo davvero bene, finito di lavorare se non ho da fare la spesa o altri sbattimenti riguardanti il lavoro o meno mi trovate in spiaggia a leggere o giocare a freesbee, cercando di fare il bagno senza venir beccato dalle meduse che ogni tanto si fanno vive anche nelle acque di Fremantle.
Il mio umore è alle stelle, colpa anche di Laure, dolcissima ragazza francese scoperta la vigilia di Natale. Si è partiti con un bacio spinto dall'ebbrezza ed ora giriamo entrambi con gli occhi a cuore. Si, sto parecchio bene.

Laure.

Madness @ Panoramic wheel.

La mia permanenza su territorio australiano al momento è sicura fino al 23 di questo Dicembre. Di sponsorship ancora non se ne parla seriamente, se ne sente l'odore, e la speranza che sponsorship sia resta comunque dietro ogni "ma si, un modo lo troviamo" che Riccardo pronuncia quando se ne parla. Sono fiducioso.
La mia (vera) Famiglia e i miei (cari) Amici sono l'unica cosa che manca. Se vi viene in mente di venirmi a trovare non pensateci due volte e prendete sto benedetto biglietto, io vi aspetto e vi accomodo pure nel caso.
Vi lascio di nuovo ma stavolta non per molto, promesso.
A voi anche qualche foto, nuove immagini di un mondo che "da noi" non esiste sempre.

Sunset on Fremantle from Little Creature's Loft.

Jazz Session live @ Little Creatures Loft.

Pirla @ Bathers Beach.

mercoledì 18 gennaio 2012

8 Jan 2012. Awesomeness & tomatoes.


Oggi è in realtà il 19 Gennaio. Poco meno di 24 ore dopo il mio compleanno ho finalmente riacquistato consapevolezza nei confronti di questo blog. Riporto qui fatti ed eventi accaduti durante le feste Natalizie e Capodanno con alcune aggiunte. Le foto arriveranno con i prossimi post. Sono rimasto abbastanza indietro lo so ma che volete farci, questo posto ti assorbe nel qsuo tornado di folli gaserie come i buchi neri attraggono e piegano la luce. Sono stato rapito dalla mia stessa esperienza e ad essere sincero la cosa non mi spiace neanche. Cercherò di essere piu regolare, scrivere e documentare il tutto è terapeutico dicono.


24 Dicembre 2011
Un anno e 24 ore fa, a Melbourne, cominciava l'anno più bello della mia vita.
Ad un anno e 24 ore di distanza ho ormai rinunciato alla possibilità di trovare anche un solo dettaglio negativo in questa esperienza.

I preparativi per le festività sono ormai alla conclusione la mattina della vigilia, la gente comincia a svegliarsi anche fin troppo presto a causa del buonumore suscitato da ciò che li aspetta.
Tra il risveglio e l'ora di cena il tempo si restringe e tutti sono magnificamente in ritardo con docce, vestizioni, preparativi vari. L'unica cosa sempre puntuale è il beer time, che per certa gente in ostello (irlandesi in particolare) ha un inizio e non una fine vera e propria.
Riccardo, Olli, Tom ed io portiamo avanti la festa a cominciare da un cenone con i fiocchi, realizzato da mani esclusivamente italiane. Federico, Roberto, Ignazio e Lorenzo si dilettano nella cucina del ristorante sfornando arrosti, purè, insalate e ben di dio di vario genere.
Come da copione per lo staff rimane ben poco.
Il dopo cena è dedicato al Secret Santa, gioco Natalizio che consiste nel comprare un piccolo pensiero a una persona estratta a sorte. Ridiamo un sacco scoprendo che non sono pochi gli individui con fantasia nell'ostello.
Il resto della serata è per lo più un delirio di canzoni, balli, birre e limoni volanti.
I sorrisi si sprecano e chi non ride ancora non può far altro che assecondarci.

25 Dicembre 2011
7 del mattino, la mia sveglia mi ricorda bruscamente che faccio parte dello staff e che quindi non ho diritto al relax come gli altri comuni mortali.
Mi alzo barcollante, prendo in braccio il sax e giro per l'ostello assieme al branco di receptionisti muniti di trombette da stadio. Obiettivo: svegliare tutti malamente.
Intorno alle 7:45 vengo spedito in zona BBQ e senza accorgermene cucino uova fino alle 9 per una mandria di disgraziati ancora sotto l'effetto dei fumi dell'alcohol assunto la sera precedente (o poche ore prima).
Morale della favola: ci imbarchiamo tutti sul traghetto per Rottness alle 9:30 e io non ho ancora fatto colazione.
Arrivati a Rottness Island , o meglio, in paradiso, ci rechiamo alla spiaggia di proprietà dell'ostello, un "piccolo" spazio con un portico, altri BBQ,, bagni e una spiaggia con vista tipo cartolina delle Bahamas o altri posti da sogno che si vedono solo nei documentari della National Geographic.
Siamo in parrecchi ad accusare il delirio della sera precedente (me compreso :D) ma il posto e l'atmosfera sono una di quelle botte di vita che non si dimenticano alla svelta.
Dopo un altro laudo pasto a base di hamburger, salsicce, peperoni, cipolle e tutto un ben di dio che caratterizza i Barbecue coi fiocchi, arrivano le 4 del pomeriggio, tocca fare ritorno al mondo che conosciamo.
Ad aspettarci in ostello ci sono diversi litri di ponch amatoriale e altra musica. Il resto della serata è una fotocopia della precedente.

26 Dicembre 2011
Il giorno delle resurrezioni è arrivato, si contano i cadaveri che riprenderanno vita forse per l'ora di cena e gli zombie che ancora vagano senza sonno, reduci dei deliri autorizzati risalenti a qualche ora prima.
Sono poche le persone che girano per l'ostello passato mezzogiorno, molti di noi sono ancora imprigionati dalle lenzuola o impossibilitati al risveglio, i letti oggi sembrano decisamente troppo comodi.
Sia chiaro che questo bellissimo Natale è stato merito delle bellissime persone che vivono all'Old Fire Station, non dell'alcohol da loro ingerito (anche se l'ebbrezza collettiva ha fatto la sua parte).

31 Dicembre 2011
Dopo il mio secondo Natale in Australia è arrivato anche l'inevitabile secondo Capodanno.
Questa settimana, tra natale e compleanni vari è stata la fiera dei BBQ quindi perchè non farne uno anche per l'ultimo dell'anno?
Questa volta sè organizzato il tutto in maniera autogestita, per le 10 eravamo gia in rotta per South Beach dove abbiamo trovato un inaspettato numero di persone che hanno ovviamente avuto la nostra medesima idea. La serata passa veloce, si balla, si beve, si ride e si scherza. Per la seconda volta mi trovo sulla spiaggia durante gli ultimi minuti dell'anno, la chiamata a Kerop è dovere.
L'anno nuovo si prospetta ancora più figo del precedente.

Novità: ho mollato l'Outback Jack, sto lavorando solo in ostello per evitare di arrivare morto alla fine di ogni settimana. Credevo di riuscire a gestirmi con due lavori ma evidentemente mi sbagliavo.
Ho comprato un sassofono, l'ho chiamato Bleek, come Denzel Washington in Mo' Better Blues, (chi ha visto questo film ha tutto il mio rispetto). Le lezioni con Edo vanno un pò a rilento ultimamente, tra feste e lavoro non ci si becca sempre ma non demordo, la storia non è semplice ma son troppo preso per lasciar perdere.
Ho comprato una BMX, non le ho dato un nome ma mi sento meno lontano da casa ora che, per certi versi, ho tra le mani un mezzo simile ha quello che mi ha fedelmente scarrozzato per diversi anni per Vimercate.

Se il segreto della vita sta nelle pazzie che riesci a fare allora sono a buon punto, e nonostante non conosca il vero significato della vita ne sto dando uno alla mia.
Dalla mia prospettiva tutto è distorto in una maniera stupenda, la realtà ha il sapore delle serate con gli amici, del lavoro che piace, dei sorrisi delle ragazze che "diventano limoni" il giorno dopo, dell'andare in spiaggia durante i giorni di riposo, del tramonto da cartolina, dei party che saltano fuori dal nulla, dell'essere sereni natural durante. Qui i sogni non si realizzano, non ce ne bisogno. Sei tu a realizzarti.

There ain't no life without music.

Mi chiedo cosa avrò mai fatto per meritarmi tutto questo....