sabato 21 settembre 2013

22 Sep 2013. Closed For Renovation.


Due anni e mezzo fa:
Hai la tua famiglia, i tuoi amici, un lavoro, una routine. Tra alti e bassi tutto va come deve andare. Sei sereno.
Poi succede che ti fai delle domande. Le risposte che ti dai, se le trovi, ti portano tutte altrove, con la testa inizialmente. Poi altrove ti ci ritrovi, sei a 15mila km da casa, nessuno parla la tua lingua e sei esaltato dalla cosa perchè sai che quando saprai parlarla i tuoi limiti diventeranno più sottili e le tue scelte più vivide e accesibili. Hai deciso di andare altrove perchè ne avevi bisogno, sentivi che dovevi farlo, sapevi che era la scelta giusta.
Un anno e mezzo fa:
Cominci ad ambientarti, ti crei una specie di nuova "famiglia", nuovi amici, un nuovo lavoro, una nuova routine. E' tutto diverso, tutto è cambiato, ti vedi cambiare e cominci a scoprirti un pò di più ogni giorno. Mantieni i contatti con le tue radici, i posti e le persone con le quali hai condiviso tutto fino a prima di partire perchè sai che senza ciò che avevi prima non saresti ciò  che sei adesso. Tra vecchie e nuove abitudini ti riscopri nuovo e di nuovo ti innamori, del mondo, della gente, eventualmente della persona che cercavi. Ti senti fotunato. Di nuovo.
Credi che la tua realtà sia un sogno ma ci sei a contatto tutti i giorni, la tocchi, la senti, te la gusti ed ogni volta ti chiedi se tutto questo sia davvero reale, perchè è troppo bello.
Niente è perfetto e, proprio per questo, sei contento di quello che hai. Sei sereno.
Quattro mesi fa:
Andando avanti, ti accorgi che ci sono cose che non cambiano e cose che vorresti non cambiassero mai. Accade tutto in un attimo. Un attimo che dura mesi.
Guardando attentamente, certe imperfezioni diventano più acute.
Certe scelte vorresti cancellarle, certe persone vorresti non vederle più, certi pensieri vorresti non averli. Certe volte non vorresti essere dove sei.
Mantenere il controllo non è più così semplice, la testa non smette mai di muoversi e l'unica cosa che vorresti è qualcos'altro a cui pensare, stare fermo, immobile, aspettare di arrivare all'attimo successivo perchè di quello presente ne hai abbastanza. Davvero.
Quattro giorni fa:
I contro che erano sommersi dai pro cominciano a venire a galla piano piano.
Capisci che sei davvero lontano da Casa se Casa ha bisogno e realizzare che anche la tua medaglia ha un rovescio non è semplice. Difficile restare sereno.
Quattro minuti fa:
Ma, nonostante tutto, cerchi sempre di guardare al lato positivo delle cose. Infatti, a rigor di logica, se la tua medaglia si è girata dalla parte sbagliata non si esclude che non possa tornare nella posizione iniziale.
Detto ciò essere testardi quindi tocca aspettare, farsela passare, continuare a distrarsi nonostante incazzature, situazioni imperfette e false verità. Dopo tutto, da buon testardo...
Adesso:
...tu sei ancora sereno.

Papà stai sereno anche tu, io torno presto. Ti penso un sacco.

I'll see you when i see you.

mercoledì 7 agosto 2013

08 Aug 2013. I'm a Tree.


Ricominciare da capo ha i suoi vantaggi.
Trovarsi davanti a scelte già fatte e sapere come non fare lo stesso errore due volte. Ciò non esclude la possibilità di sbagliare di nuovo semplicemente perchè si vuole sbagliare, ma almeno si è consapevoli di cosa si va incontro e, alla fine, questo è il bello del poter scegliere: giusto o sbagliato che sia, si fa solo e sempre quello che si vuole fare.

A fine Luglio ho fatto 2 anni a Fremantle.
Andate indietro nel tempo di otto mesi e il mio viaggio in Australia era all'inizio. Io e Kerop ricominciavamo da capo, prima persi nelle nostre giornate deliranti a Melbourne, poi le corse in bici e le jugs di Coopers Clear ad Adelaide, continuando con i giri in motorino e le serate all'Oasis di Broome, poi quel gran pezzo di van che è stato Brumow ed i panorami togli fiato della West Coast, per finire con Fremantle, Sponsorship e una nuova cicatrice sul cuore, ma comunque un posto che ora quasi chiamo casa.
2 anni e 8 mesi fa io non avevo la minima idea di dove o come sarei stato 2 anni e 8 mesi piu tardi... Niente è stato perfetto in questo viaggio ma tutto è stato particolare, speciale, e questo è ciò che importa.
Dalle cose belle, le soddisfazioni e le gratificazioni che mi hanno rassicurato riguardo alle mie scelte, fatto stare bene dove sono, come sono, i nuovi cari amici; alle cose meno belle come le  incomprensioni e gli errori fatti, le parole non dette e i cattivi pensieri, le delusioni, i momenti in cui avrei voluto essere altrove, lontano, come se non lo fossi già abbastanza.
Se tutto ciò non fosse stato unico non mi sentirei tanto pieno, realizzato. Sto bene.
Non cè niente di tutto ciò che non mi sia tornato utile nel tempo, poichè conoscere se stessi è un processo che non finisce mai e lo si sperimenta soprattutto attraverso gli altri, e senza i migliori amici, i classici bugiardi, i genitori a casa, una pseudo famiglia oltremare, i fratelli improvvisati o le ragazze sbagliate, senza tutte le persone su cui posso o non posso contare io non saprei chi sono.
Ed ogni giorno si ricomincia, in una nuova stagione, come quest'inverno di piogge, sole e grigliate occasionali in spiaggia (si, avete letto bene, d'inverno ;) ). In una nuova casa, con 6 coinquilini, due bassotti, una piscina (si, avete letto bene, ho la casa con piscina ;D) ed una splendida cucina. Con la stessa testa di sempre, con qualche piccola modifica ma senza esagerare, perchè così comè ci si diverte parecchio.
Tutto sommato, come già detto, sto facendo solo e sempre quello che voglio fare: Sorrido e scelgo la mia strada.





"Il vento non spezza un albero che sa piegarsi". 
Proverbio Africano.




giovedì 30 maggio 2013

30 May 2013. Friends, Family and some other things called Home



Sono a casa.


Da una settimana e mezzo ormai, ed è bellissimo.

Mi mancavano diverse cose che adesso ho con me. Sabato scorso sono stato Padrino alla Cresima di Francesco, incredibile cuginetto che Zio Massimo e Zia Benedetta mi hanno regalato. Non poteva esserci miglior rientro di questo.

Francesco, il mio incredibile Cugino.


Tutto il tempo passato con i miei parenti, le risate con i miei genitori, sono felice di ritrovare le cose come le avevo lasciate, fa pesare meno il sapere che starò di nuovo via a lungo.


:)


Ho precedentemente condiviso un link, un interessante articolo trovato sulla bacheca di un amico ( http://thoughtcatalog.com/2012/what-happens-when-you-live-abroad/ ) che ha aperto un pò gli occhi a me e ad un altro paio di persone a me care, persone con me hanno condiviso la stessa avventura o che ancora la condividono.

Il pezzo concentra l'attenzione su come diventiamo due persone diverse quando intraprendiamo il viaggio che ci terrà lontani da casa per lungo tempo.
Ero intimorito dal fatto che un anno e mezzo fosse passato anche in Italia, 
per i miei amici. 
Mi spaventava un pò il tornare e non sentirmi a mio agio tra le persone che hanno fatto parte di Casa Mia, del mio ambiente, della mia realtà per anni. 
La mia paura che anche per loro fosse passato un anno e mezzo era reale ma, 
grazie a dio, infondata.
I miei amici sono cambiati, l'anno e mezzo passato dall'altra parte del mondo ha si avuto 
il suo effetto su chi conosco e nonostante ciò io con loro mi sento a casa.
Gli inside jokes che credevo persi sono più accesi che mai, il desiderio di passare tempo insieme è sempre presente nonostante ci sia chi sta per sposarsi, chi ha un doppio lavoro, chi ha una famiglia, chi non ha tempo per niente ma ne trova per me.
L'articolo che mi aveva spaventato è ora diventato solo un'altra opinione, non assoluta 
ma soggettiva, un parere suscettibile a quello che accade veramente.
Sono grato ai miei amici e alla mia famiglia poichè io ormai ho un'altra vita in un altro posto ma riesco ancora a sentirmi a mio agio in posti in cui capito si e no una volta ogni due anni.
Legami di questo tipo sono le cose per cui vale la pena spendere anche solo un secondo 
del proprio tempo, la soddisfazione che danno è impagabile e il fatto di poter sempre contare su questi legami cancella tutto il tempo passato via di casa.
Ho ancora fino al 6 Giugno per godermi questa sensazione, poi vedrò di metterla in valigia con il resto, "vestirla" in Australia e mantenerla viva fino al prossimo ritorno.


Che altro dire... se non grazie.


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Brotherhood is not about how long you've known a person for.
It's more about recognizing which bonds are special and keep'em like that.

mercoledì 1 maggio 2013

01 May 2013. 386 Days Late.

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1 anno e 21 giorni fa aggiornavo questo blog credendo che avrei continuato a farlo piu regolarmente. Ritardo imperdonabile a parte si può dire meglio tardi che mai.


Ho fatto diversi tentativi, diverse volte ho cercato di tirare fuori le parole migliori per descrivere la mia esperienza in Australia.

Ma qui, come il tempo, anche le situazioni vengono vissute ad un'altra velocità, le sensazioni seguono a ruota il frenetico andamento degli eventi e ogni tanto, o addirittura per 386 giorni, non si riesce a stare al passo con il ritmo, l'attimo sfugge di mano per dare spazio a quello successivo, magari proprio mentre stai scrivendo.

Oggi prendo forza e fermo il tempo. Mi fermo con lui e scrivo a me stesso.



Qualche tempo dopo il mio ultimo post sono riuscito a trovare una benedetta casa in cui tutt'ora vivo. La mia stanza è un garage adibito ad appartamento. E' una vera e propria stanza con tanto di TV, divano, tavolo e scrivania, frigo. Ho una sola finestra (che non si apre) e per cucinare e usare il bagno devo spostarmi in casa. Questo è l'unico contro direi. I pro sono che ho la mia privacy, nessuno mi rompe le balle, internet incluso nell'affitto, se voglio fare casino faccio casino, se voglio stare tranquillo sto tranquillo anche se di solito va a finire che fo casino lo stesso.

Vivo con una coppia con bambini, Jeff e Cam e i due figli Ziggie (6) e Rio (4).

Le due piccole pesti sono favolose, sempre allegri, non stanno fermi un attimo, mi piace giocare con loro ogni tanto, fa bene all'animo. Jeff e Cam sono altrettanto fantastici, sempre disponibili e gentilissimi. Persone eccezionali.

Tanto eccezionali che hanno aiutato me e Laure ad avere il visto insieme.

Come molti sanno già il passato Dicembre io e Laura abbiamo applicato ed ottenuto sta benedetta sponsorship allegandovi un visto chiamato de Facto, il quale ha permesso a Laura di restare con me su territorio australiano tanto quanto durerà la sponsorship (2 anni).

Gioia immensa ovviamente.



Tra vita di coppia e prese bene varie anche il rapporto con il lavoro si è evoluto con l'ostello stesso, ora piu grande. Siamo passati da una capacità di 92 persone ad un totale attuale di 127 posti, tra dormitori da 4, 8, 12 persone e stanze doppie. E' un mezzo labirinto ma sempre una grande casa per tutti.

In quest'ultimo anno ho realizzato come in realtà la mia posizione mi carichi di diverse responsabilità e di come questo sia un lavoro in cui occorre essere seri e presente nella stessa maniera in cui ci si diverte o si scherza con chi vive in ostello. Un punto questo spesso invisibile a chi vive nelle nostre stanze da diverso tempo. Fondamentalmente sono in una situazione in cui i miei amici sono anche miei clienti, il che rende il tutto non sempre gestibile alla perfezione.

Sicuro questo è il miglior lavoro che io abbia mai avuto ma non il più semplice, poichè non è semplice come sembra. Sicuro è anche che cerco di fare sempre del mio meglio.



Vivere in Fremantle mi ricorda casa e ci sto bene. Il bel tempo la fa da padrone 9 mesi all'anno e anche con il freddo si fa fatica a non passare delle belle giornate, da soli o in compagnia. La movida nel weekend porta gioie e deliri, io mi adeguo.



Mi manca viaggiare.

Ho 28 anni ora e vorrei aver visto di più di questo paese, desiderio che pian piano realizzerò in futuro, prossimo si spera.

Mi manca casa. Non abbraccio i miei da un anno e mezzo e comincio a sentirne non più la mancanza ma il bisogno. Il bisogno di un luogo che cambia ma non cambia mai, il bisogno della mia stanza, il bisogno di far delirare mia mamma quando cucina, il bisogno di prendere in giro mio padre o di lasciarmi prendere in giro da lui, il mettersi a tavola inseme, le loro faccie sorridenti.

Mi mancano gli amici, quelli con cui ho speso anni di adolescenza, anni di scuola, quelli che si beccavano una volta ogni morte di papa in Acropolis o in Locomotiva ma che quella volta che li beccavi te la ricordavi per un pezzo, quelli che non sento piu e quelli che non vedo da anni, chi ha iniziato questo viaggio con me e chi, nella sua continuazione, ho conosciuto e visto partire di nuovo.



Tornerò presto e spero di riabbracciare il più persone possibile, ho probabilmente diverse birre da smezzare con parecchia gente, spero solo di non lasciarne troppa a secco.

No, non ve lo dico quando torno, ho un sacco di roba da fare i primi 5 giorni su suolo italiano tra rinnovo della patente, visita oculistica, dentista (che eviterei anche ma prevenire in Italia è meglio che curare dal dentista in Australia), visitare parenti, cresima del mio cuginetto Francesco, andare a trovare Brio a inculandia (che non è un locale gay, è solo un modo per indicare che non vive piu così vicino a casa mia), passare in banca, andare a mangiare una pizza come si deve perchè qua non son capaci e altre robe parecchio importanti.



Non mi dilungo più di tanto su dettagli riguardo questi ultimi 386 giorni, troppa gente conosciuta, troppe situazioni imbarazzanti da raccontare, troppi giorni no (non è sempre tutto rose e fiori qui), troppi giorni della madonna, troppe risate, troppe canzoni che ascolti da un secolo e che solo adesso riesci a comprendere esclamando robe tipo "Ah ma qui dice thunderbolts and lightnings very very frightening non tandem borse ellanci veri merli frarril!! Osti pensavo fosse calabrese...", troppi film con (finalmente) dei titoli fichissimi in inglese invece che robe tipo Se mi lasci ti cancello, chiamato invece Eternal sunshine of the spotless mind, film con Jim Carrey e Kate Winslet del 2004, molto bello ma ovviamente più intrigante con il titolo originale inglese piuttosto che la versione fancazzista italiana che mi sa molto di Cheppalle, non c'ho sbatta di tradurre tutta sta roba, lo traduco in maniera piatta e piu corta, che non rispecchi per niente la trama, tanto la gente va al cinema per vedere il film mica per leggere il titolo, il che ha anche un certo filo logico ma a me girano le palle lo stesso, ecco.



E dopo questo piccolo sfogo ritorno in me per dirvi che va tutto bene, non sono sparito, sono ancora vivo e ci si vede/sente presto e il prossimo update magari vedo di essere io meno fancazzista e piazzo anche qualche foto.



Lettura del giorno:

http://thoughtcatalog.com/2012/what-happens-when-you-live-abroad/

L'articolo è molto interessante ed è in inglese ma confido nel vostro sbattimento nel tradurlo :D





A presto

;)